Donne e sesso non convenzionale
Sebbene per molto tempo i comportamenti sessuali non convenzionali siano stati studiati prevalentemente negli uomini, oggi sappiamo che anche molte donne esprimono interessi e desideri in questo ambito. Cerchiamo di saperne di più.
Cosa si intende per comportamenti sessuali non convenzionali o “kink”?
Con il termine “kink” si fa riferimento a pratiche sessuali non convenzionali, tra cui BDSM (bondage, disciplina, dominazione, sottomissione, sadismo e masochismo), esibizionismo, voyeurismo, feticismo e altri comportamenti erotici non tradizionali.
La ricerca scientifica ha sempre incluso le donne negli studi sui comportamenti kink?
No. Storicamente, la ricerca accademica si è concentrata su soggetti maschili, spesso in contesti clinici o penali, per cui le donne sono state spesso escluse o sottorappresentate.
Quando sono iniziate le prime osservazioni sui comportamenti sessuali non convenzionali?
Nel 1886, Richard von Krafft-Ebing pubblicò Psychopathia Sexualis, un’enciclopedia delle perversioni sessuali che riportava oltre 200 casi clinici, quasi esclusivamente maschili.
Perché le donne erano escluse da queste prime osservazioni?
Secondo von Krafft-Ebing e Freud, il masochismo era considerato uno “stato naturale” nelle donne, rendendo quindi superflua la sua indagine. Al contrario, sadismo e feticismo erano visti come espressioni esagerate della sessualità maschile (Freud, 1905; Kinsey et al., 1953; von Krafft-Ebing, 1906).
Quando la ricerca ha cominciato a esplorare questi temi anche fuori dall’ambito clinico?
A partire dagli anni ’70, alcuni studi hanno cercato di comprendere i comportamenti della comunità kink al di fuori di contesti clinici o giudiziari (Queen, 1996; Breslow et al., 1986; Weinberg et al., 1984).
Cosa ha portato a credere la scarsa partecipazione femminile agli studi?
La scarsa partecipazione femminile agli studi effettuati ha portato alcuni studiosi a ipotizzare, erroneamente, che le donne non fossero realmente interessate a tali pratiche, o che vi partecipassero per compiacere partner maschili o per motivi economici
Quale è la personalità di una donna kinky?
Le donne nella comunità kinky mostrano maggior tendenza alla ricerca di sensazioni forti (sensation-seeking). Non vi sono prove di maggiore psicopatologia rispetto ad altre persone .
È vero che le donne praticano una vasta gamma di attività “kinky”?
Si. In uno studio su 1.580 donne nella comunità kink, ogni partecipante riferiva una media di circa 58 attività erotiche su 126 esplorate, inclusi bondage leggeri quanto estremi.
Problemi di comunicazione in famiglia
Il BDSM è legato a traumi psicologici?
Gli studi effettuati non supportano questa idea. In un sondaggio internazionale, chi pratica BDSM non ha mostrato sintomi di stress psicologico, precedenti traumi infantili o problemi nel funzionamento relazionale.
Quali comportamenti sono risultati più diffusi tra le donne intervistate?
Le pratiche più comuni includevano toccare, baciare, coccolare, massaggiare, l’uso di oli, cibo, piume, cera, nonché sculacciate, tirate di capelli, morsi, pizzicotti e giochi con mollette.
Come definire le pratiche kinky oggi?
La ricerca moderna le affronta come espressioni erotiche normali e variabili, spesso consenzienti e autogestite, molto distanti dall’idea di deviazione patologica. Le donne sono partecipanti attive, interessate e psicologicamente sane .
La varietà dei comportamenti descritti negli studi e la disponibilità delle donne a parlarne in modo aperto suggeriscono che le precedenti rappresentazioni accademiche delle donne nella sessualità kink (sottomesse e spinte dai partner) siano ormai superate.
Dr. Walter La Gatta
Immagine