Feticismo del piede
Fin dalla pubblicazione, nel 1886, dell’opera Psychopathia Sexualis di Richard von Krafft-Ebing, la ricerca scientifica ha cercato di comprendere le manifestazioni del desiderio erotico atipico, indagando fantasie e comportamenti sessuali non convenzionali. Tuttavia, gran parte di questi studi si è basata su questionari anonimi e autovalutazioni, che rischiano di non restituire un quadro realistico dei comportamenti effettivi.
Un contributo interessante proviene invece dalle testimonianze dirette di persone che hanno lavorato nel mondo del sesso, come escort e performer, la cui esperienza offre una prospettiva empirica e sociologica unica.
L’articolo da cui prende spunto questa analisi presenta il caso di una ex sex worker canadese, intervistata nel contesto di una valutazione psicologica, le cui osservazioni coincidono sorprendentemente con i dati di ricerca pubblicati da Scorolli et al. (2007) e Giannini et al. (1998).
Cerchiamo di saperne di più.
Perché studiare le preferenze erotiche dei consumatori di sesso può essere utile per la ricerca psicologica e sociologica?
I comportamenti sessuali atipici forniscono importanti informazioni sui meccanismi di costruzione del desiderio e sulle influenze culturali e sociali che lo modulano. Le testimonianze di sex worker esperti permettono di osservare direttamente tendenze che spesso non emergono nei questionari, dove la vergogna o il desiderio di conformarsi possono alterare la sincerità delle risposte.
Chi era la persona intervistata nello studio?
Si trattava di una ex escort e stripper canadese, donna di elevata intelligenza (IQ >130), cresciuta in un contesto socioeconomico difficile. Dopo aver abbandonato la scuola, aveva ripreso gli studi grazie al reddito ottenuto nel lavoro di intrattenimento erotico. Durante la valutazione psicologica, ha descritto in modo dettagliato le richieste più comuni dei suoi clienti, osservate nel corso di circa vent’anni di attività.
Quali erano i desideri o le richieste erotiche più frequenti riportate?
La donna riferiva che la richiesta più comune era legata al feticismo del piede (podofilia): molti clienti chiedevano di toccare, baciare o semplicemente osservare i suoi piedi, oppure che indossasse scarpe particolari, come sandali con cinturini o tacchi molto alti.
Al secondo posto vi erano le richieste di acquistare la biancheria intima usata, seguite da una minoranza che desiderava indumenti “modificati” da secrezioni corporee (urina o sudore).
Questi dati coincidono con le ricerche scientifiche disponibili?
Sì. Scorolli et al. (2007), analizzando dati provenienti da oltre 5.000 persone online, hanno riscontrato che il piede e gli oggetti associati al piede erano il bersaglio erotico più comune, nel 47% dei casi, seguiti da calzature (32%) e biancheria intima (12%). Le secrezioni corporee, come urina o sangue, comparivano nel 9% dei partecipanti.
L’intervista alla sex worker, pur basata su un singolo caso, conferma la validità convergente di questi dati.
Esiste una relazione tra la diffusione di certi feticismi e i periodi storici o le condizioni sanitarie?
Giannini, Colapietro, Slaby, Melemis e Bowman (1998) hanno notato una correlazione tra l’aumento dei feticismi legati ai piedi e la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili, in particolare durante l’epidemia di AIDS. La maggiore attenzione verso pratiche considerate “sicure” può aver spinto alcune persone a cercare modalità erotiche a basso rischio di contagio, come il contatto non genitale o la distanza fisica durante l’eccitazione.
Cosa è esattamente il feticismo dei piedi?
Il feticismo dei piedi (o podofilia) è un interesse sessuale in cui i piedi, o parti adiacenti come le dita, le scarpe, i calzini o le calze, suscitano eccitazione sessuale per una persona. La persona con feticismo dei piedi può eccitarsi anche per altri stimoli sessuali: i piedi possono essere una preferenza forte, ma non necessariamente esclusiva.
Da cosa può derivare questa attrazione?
Per alcuni, l’attrazione verso i piedi può derivare da esperienze dell’adolescenza o anche prima, dove i piedi erano presenti in un contesto sessuale o di forte carica emotiva, creando un’associazione tra piedi e eccitazione. Oppure può essere che certe esperienze di tocco, odore, vista abbiano avuto un significato particolare.
Sono da prendere in considerazione anche aspetti culturali e simbolici: i piedi in molte culture sono spesso coperti, nascosti, associati all’igiene o alla pulizia, o considerati “tabù” in certe condizioni: questa idea del “nascosto” o “proibito” può farli diventare più attraenti in quanto stimolo erotico.
Inoltre, elementi estetici (shape, smalto, cura, decorazioni, etc.) possono giocare un ruolo importante.
Quando è considerato un “problema”?
Avere un feticismo in sé non è patologico: diventa rilevante dal punto di vista clinico quando:
- causa disagio psicologico alla persona;
- interferisce significativamente con la vita sessuale, sociale o lavorativa;
- è necessario il coinvolgimento del feticismo per raggiungere l’eccitazione o l’orgasmo, al punto che non si riesce in altre forme.
Cosa deve fare il terapeuta che si trova di fronte a queste condotte?
ll terapeuta deve distinguere tra una variazione dell’erotismo umano e una condotta compulsiva o disfunzionale. Queste manifestazioni possono essere interpretate anche come forme simboliche di controllo, potere o sicurezza, in contesti in cui l’intimità fisica comporta rischi emotivi o sanitari.
Fonte principale
Cernovsky ZZ. Fetishistic Preferences of Clients as Ranked by a Sex Worker. J Sex Marital Ther. 2016 Aug 17;42(6):481-3. doi: 10.1080/0092623X.2015.1070779. Epub 2015 Jul 15. PMID: 26177692.
Dr. Walter La Gatta
Riflessioni e Prevenzione per chi ha il feticismo del piede
Riconoscere i propri desideri
- Chiediti: quanto il mio interesse per i piedi influisce sul mio benessere o sulle mie relazioni? Mi crea disagio?
- Riflessione guidata: puoi tenere un diario delle fantasie o delle situazioni in cui il feticismo si manifesta, senza giudicarti.
Stabilire limiti e consenso
Ogni interazione erotica deve essere basata sul consenso esplicito.
- Il/la partner conosce le mie preferenze?
- Siamo entrambi a nostro agio con le pratiche proposte?
Ridurre i rischi sanitari
- Utilizzare igiene adeguata: lavaggio dei piedi, calze pulite, preservativi o barriere quando necessario.
- Evitare comportamenti a rischio con secrezioni corporee non consensuali.
Conclusione
Le fantasie e le pratiche atipiche rappresentano non una devianza, ma un’espressione della complessità del desiderio umano. Qualora queste comportassero un disagio a chi le pratica o alla coppia, il suggerimento è quello di rivolgersi a un sessuologo.
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