Gravidanza indesiderata, alcol e cannabis

Gravidanza indesiderata, alcol e cannabis

Gravidanza indesiderata, alcol e cannabis

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Molte donne in età fertile dichiarano con fermezza di non desiderare una gravidanza. Tuttavia, alcuni comportamenti – come il consumo eccessivo di alcol o di sostanze psicoattive – possono contrastare questa intenzione, aumentando il rischio di concepimenti non pianificati. Cerchiamo di saperne di più.

Cosa sono le gravidanze indesiderate?

Le gravidanze indesiderate non sono solo il risultato di una mancata contraccezione, ma anche di una complessa interazione tra desideri, emozioni e comportamenti, spesso inconsapevoli. Il consumo di alcol, ad esempio,  emerge come un potente fattore di rischio, in grado di mettere in crisi l’intenzionalità riproduttiva.

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E’ più rischioso bere o fumare cannabis per le gravidanze indesiderate?

Un recente studio condotto su 936 partecipanti che esprimevano un forte desiderio di evitare una gravidanza (15–34 anni) ha mostrato che il rischio di gravidanza nel corso di un anno risultava del 50% più elevato tra le donne che bevevano molto, rispetto a coloro che bevevano moderatamente o non bevevano affatto. Al contrario, l’uso di cannabis non era associato a un aumento del rischio di gravidanza indesiderata.

Perché l’alcol ha un impatto così rilevante?

Il consumo eccessivo di alcol compromette le capacità di giudizio, riducendo così l’uso efficace di metodi contraccettivi e aumentando la probabilità di rapporti sessuali non pianificati o non protetti. Il paradosso è che proprio le donne che riferiscono una maggiore motivazione a evitare una gravidanza sono anche quelle che, secondo lo studio, tendono a bere di più.

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E la cannabis?

Il dato sorprendente dello studio è che l’uso di cannabis – anche frequente – non ha mostrato la stessa associazione con un aumento delle gravidanze indesiderate. Le consumatrici di cannabis nel sottogruppo analizzato non risultavano più a rischio rispetto alle non consumatrici. Le ragioni non sono ancora del tutto chiare, ma si ipotizza che l’uso di cannabis, pur avendo effetti psicotropi, non alteri allo stesso modo la capacità decisionale in ambito sessuale, o che sia più spesso associato a comportamenti sessuali meno rischiosi. È anche possibile che le consumatrici abituali siano più attente alla pianificazione contraccettiva.

Un paradosso psicologico: desiderio di evitare la gravidanza e comportamenti incoerenti

Da un punto di vista psicologico, questo quadro può essere interpretato attraverso il concetto di “ambivalenza riproduttiva”: molte donne dichiarano di non volere figli, ma non adottano misure coerenti per prevenirli. Questo scarto tra intenzione e comportamento può essere influenzato da fattori relazionali, socioeconomici, emotivi e culturali. In alcuni casi, il consumo di alcol può rappresentare un modo per gestire stress, ansia o pressioni sociali, riducendo la capacità di compiere scelte protettive e razionali.

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La musica ha un ruolo in questo ambito?

Si. La letteratura neuroscientifica sottolinea come molti comportamenti disfunzionali adulti affondino le radici nell’adolescenza, un periodo in cui emozioni intense e ricerca di appartenenza modellano la personalità. La musica ascoltata in quella fase, ad esempio, diventa colonna sonora delle esperienze emotive e relazionali più significative. Analogamente, le abitudini di consumo – alcol, cannabis, sessualità – spesso iniziano in adolescenza e possono consolidarsi in modalità di coping nell’età adulta.

Il bere molto produce danni sul feto?

Si, possono esservi effetti potenzialmente fatali dei disturbi dello spettro feto-alcolico (che si verificano quando il feto è esposto all’alcol attraverso il consumo di alcol da parte della madre). Il rischio aumenta con la quantità e la durata del consumo di alcol da parte della madre,

Cosa consigliare alle donne che vogliono evitare una gravidanza?

Ecco dei consigli utili che si possono dare:

  • Promuovere una contraccezione consapevole: anche tra chi non prevede una gravidanza, è cruciale attivare strategie di protezione continuativa.
  • Valutare il consumo di sostanze, in particolare l’abuso di alcol, che sembra essere un indicatore di rischio sottovalutato.

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Fonte principale:

  1. Sarah Raifman, Sarah C. M. Roberts, Corinne H. Rocca. Alcohol and drug use and attainment of pregnancy preferences in the southwestern United States: A longitudinal cohort studyAddiction, 2025; DOI: 10.1111/add.70135
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