Imparare: perché scrivere a mano funziona meglio

Imparare: perché scrivere a mano funziona meglio

Imparare: perché scrivere a mano funziona meglio

Terapie online ovunque tu sia Dr Walter La Gatta

Imparare non è solo questione di accumulare informazioni, ma di dare tempo e spazio al cervello per trasformarle in ricordi duraturi. Ritrovare un ritmo umano, alternando studio, pause vere e sonno di qualità, è la chiave perché le parole lette oggi diventino sapere di domani. Approfondiamo meglio l’argomento.

Le parole vengono elaborate tutte alla stessa velocità?

No, non tutte le parole vengono elaborate alla stessa velocità. In media, una persona legge tra le 200 e le 300 parole al minuto, ascolta circa 150 parole al minuto e legge il Braille più lentamente. Tuttavia, la velocità non coincide automaticamente con la comprensione: superate le 500 parole al minuto, la capacità di assimilare informazioni diminuisce drasticamente.

Quindi leggere velocemente significa capire di meno?

Esatto. L’assimilazione è un processo diverso dalla semplice esposizione. Inoltre, quello che viene compreso non sempre viene trattenuto. Leggere rapidamente può essere come divorare un pasto senza assaporarlo: si ingeriscono calorie (parole) ma non si assorbono pienamente nutrienti (idee).

Come funziona la memoria di lavoro in questo processo?

Perché le parole abbiano senso e diventino concetti duraturi, devono prima passare attraverso la memoria di lavoro, o memoria a breve termine. Questa mantiene attive le informazioni mentre il cervello le elabora, ma la sua capacità è limitata e temporanea.

E come si passa alla memoria a lungo termine?

Serve un trasferimento in memorie specializzate:

  • Memoria episodica (ricordi legati a esperienze personali, luoghi, emozioni)
  • Memoria semantica (fatti e conoscenze prive di contesto personale
  • Memoria spaziale (orientamento e luoghi)
  • Memoria temporale (sequenze e ordine degli eventi)

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Scrivere a mano o digitare: cosa cambia per il cervello?

La scrittura a mano coinvolge più aree cerebrali (motorie, sensoriali, affettive e cognitive) rispetto alla digitazione, che è più veloce ma richiede meno risorse neurali. Scrivere manualmente rafforza l’uso attivo della memoria di lavoro, un vantaggio sia in ambito educativo sia nella prevenzione del deterioramento cognitivo.

Il ritmo e le pause influenzano l’apprendimento?

Sì. Le pause attive (momenti di inattività fisica o mentale senza stimoli digitali) aiutano il cervello a consolidare le informazioni. Invece, pause riempite da social media o video frammentano l’attenzione, impedendo un vero “riposo cognitivo”.

Qual è il ruolo del sonno nel consolidamento della memoria?

Durante il sonno a onde lente, il cervello attiva onde delta (0,5-4 Hz) che facilitano la comunicazione tra ippocampo e neocorteccia. Le onde theta (4-8 Hz), tipiche della fase REM e del sonno leggero, supportano il trasferimento dei ricordi a lungo termine.

E i cosiddetti “fusi del sonno”?

I fusi del sonno, brevi esplosioni di attività cerebrale generate dal talamo, rafforzano le connessioni neurali importanti. La loro densità è correlata a migliori prestazioni nei compiti di memoria episodica: agiscono come un filtro che seleziona cosa vale la pena conservare.

Ipnosi. Dr. Walter La Gatta

Cosa significa in pratica?

Mentre dormiamo, il cervello riorganizza e potenzia i ricordi, tenendo ciò che è significativo e scartando il superfluo. È per questo che, al risveglio, possono riaffiorare dettagli inaspettati: sono tracce riattivate durante il sonno.

Come possiamo applicare queste conoscenze nella vita quotidiana?

Ecco qualche suggerimento:

  • Ridurre l’uso di schermi durante le pause per permettere alla mente di consolidare ciò che ha appreso.
  • Scrivere a mano appunti o riflessioni per rafforzare le reti neurali.
  • Fare richiami attivi (ripetere a voce alta ciò che si è letto o studiato).
  • Proteggere il sonno profondo con routine regolari e senza eccesso di stimoli serali.

Dr. Walter La Gatta

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Foto di lil artsy

Clinica della Timidezza

 

Fonte principale

Escribir a mano y hacer pausas ayuda a recordar

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