Camminare un po’ più velocemente: ecco perché fa bene

Camminare un po' più velocemente: ecco perché fa bene

Camminare un po’ più velocemente: ecco perché fa bene

Terapie online ovunque tu sia Dr Walter La Gatta

La fragilità legata all’età è una delle principali minacce alla salute e all’autonomia degli anziani. Eppure, una soluzione semplice e accessibile potrebbe contribuire in modo significativo al benessere nella terza età: camminare un po’ più velocemente.

Secondo recenti studi, aumentare il ritmo della camminata anche solo di 14 passi al minuto può produrre miglioramenti misurabili nella funzionalità fisica, anche in persone già fragili.

Dr. Walter La Gatta

Cosa si intende per fragilità nell’anziano?

La fragilità è una condizione clinica che rende il corpo più vulnerabile a stress fisici e psicologici. Colpisce soprattutto le persone anziane e si manifesta con:

  • perdita di peso involontaria
  • lentezza nei movimenti
  • senso di debolezza
  • stanchezza cronica
  • bassi livelli di attività fisica

Si può prevenire e contrastare questa fragilità?

Si, si può prevenire o contrastare la fragilità per ridurre il rischio di cadute, ospedalizzazioni e perdita dell’autonomia. Per questo motivo, camminare resta uno degli strumenti più efficaci e accessibili.

Camminare fa bene, ma quanto velocemente si dovrebbe camminare?

Fino a poco tempo fa, l’unico parametro suggerito era il cosiddetto test della conversazione: camminare a una velocità tale da riuscire a parlare, ma non a cantare. Tuttavia, questo criterio è soggettivo. Un recente studio suggerisce invece un obiettivo preciso: aumentare il ritmo della camminata di almeno 14 passi al minuto rispetto alla propria andatura abituale.

Questo incremento – pari a un ritmo vicino ai 100 passi al minuto – ha mostrato un miglioramento netto nella capacità di camminare per distanze maggiori, anche nei soggetti più fragili.

CITTA' DI RICEVIMENTO - COSTI

Città e Prezzi

Quali risultati ha prodotto lo studio?

Lo studio ha coinvolto anziani considerati fragili o pre-fragili, suddivisi in due gruppi:

  • un gruppo ha camminato al proprio ritmo abituale
  • l’altro è stato incoraggiato a camminare “il più velocemente possibile in sicurezza”

I risultati? Chi ha aumentato il proprio ritmo di almeno 14 passi al minuto ha migliorato in modo significativo la propria capacità funzionale, con effetti reali sulla vita quotidiana: meno affaticamento, più indipendenza, maggiore mobilità.

Cosa cambia nella vita quotidiana con una camminata più veloce?

Camminare a un ritmo più sostenuto, anche se solo leggermente, può tradursi in benefici molto concreti:

  • meno fatica nelle attività quotidiane
  • maggiore equilibrio e stabilità
  • miglioramento della capacità cardiopolmonare
  • riduzione del rischio di ospedalizzazione
  • mantenimento dell’indipendenza nella vita domestica e sociale

Dr. Walter La Gatta

Quali consigli pratici per cominciare subito?

Ecco qualche consiglio “veloce”:

  1. Misurare il proprio ritmo abituale: usare uno smartwatch, un’app o semplicemente contare i propri passi per un minuto mentre si cammina normalmente.
  2. Aumentare gradualmente: provare ad aggiungere 10–15 passi al minuto. L’obiettivo non è correre, ma camminare in modo più energico.
  3. Usare un metronomo: per tenere il passo, una semplice app metronomo può aiutare a camminare in modo più regolare.
  4. Essere costanti: anche brevi sessioni di camminata ogni giorno possono produrre grandi risultati nel tempo.
  5. Coinvolgere altre persone: camminare in compagnia rende tutto più facile e piacevole.

Camminare più velocemente – anche solo un po’ – non è una moda del momento ma una strategia efficace, semplice e supportata dalla scienza. È un gesto quotidiano che può fare la differenza tra invecchiare con fragilità o con energia, indipendenza e vitalità.

Dr. Walter La Gatta

Intervista su Eiaculazione Precoce

Fonte principale

Daniel S. Rubin, Anthony Hung, Emi Yamamoto, Donald Hedeker, David E. Conroy, Megan Huisingh-Scheetz, Jennifer S. Brach, Nancy W. Glynn, Margaret K. Danilovich. Walking cadence as a measure of activity intensity and impact on functional capacity for prefrail and frail older adultsPLOS One, 2025; 20 (7): e0323759 DOI: 10.1371/journal.pone.0323759

Immagine

Foto di Vlada Karpovich

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *