Cercare l’amore con l’Intelligenza Artificiale

Cercare l'amore con l'Intelligenza Artificiale

Cercare l’amore con l’Intelligenza Artificiale

Terapie online ovunque tu sia Dr Walter La Gatta

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha iniziato a trasformare molti aspetti della vita quotidiana, incluso il modo in cui le persone cercano l’amore e costruiscono legami affettivi.

Chatbot empatiche, algoritmi predittivi e app di incontri sempre più sofisticate promettono di facilitare l’incontro con il/la partner ideale: inoltre, stanno emergendo veri e propri companion virtuali, cioè agenti conversazionali programmati per simulare legami emotivi, che offrono compagnia e supporto, in particolare a persone che vivono situazioni di isolamento o solitudine.

Strumenti come ChatGPT possono invece aiutare a ottimizzare i profili utente.

Ma quali sono le reali implicazioni psicologiche e sociali di questa nuova modalità di relazione? Cerchiamo di saperne di più.

In che modo l’intelligenza artificiale sta influenzando la ricerca dell’amore?

L’intelligenza artificiale viene ormai utilizzata in molte fasi del processo di ricerca di un/una partner. Gli algoritmi delle app di incontri analizzano comportamenti, preferenze e pattern di interazione per suggerire profili più compatibili. Alcune piattaforme utilizzano chatbot basati su IA per facilitare le prime conversazioni tra utenti o per inviare suggerimenti su come avviare un dialogo.

Esistono anche app specifiche come Meeno, una piattaforma di consulenza sulle relazioni fondata dall’ex CEO di Tinder, Renate Nyborg, pensata per affrontare la solitudine tra i giovani, soprattutto uomini che, secondo le statistiche, hanno meno probabilità di chiedere aiuto.

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Qual è l’assistente AI per incontri più popolare?

Al momento è Rizz, con oltre 20.000 download giornalieri nel 2024. Rizz analizza screenshot di conversazioni e suggerisce risposte personalizzate.

Si stanno creando anche vere relazioni con chatbot?

Sì, alcune persone stanno instaurando vere e proprie relazioni con chatbot AI.

Chi è più interessato a partner basati sull’intelligenza artificiale?

Gli uomini hanno il doppio delle probabilità delle donne di considerare un partner AI. Le ragioni potrebbero riguardare differenze nell’uso della tecnologia, aspettative sociali o curiosità maggiore verso l’AI.

Dr. Walter La Gatta

Qual è stato uno dei primi chatbot di incontri AI?

Replika, lanciato nel 2017, si è fatto conoscere per i suoi contenuti espliciti, promuovendosi come
“un compagno desideroso di imparare”. Quando nel 2023 l’azienda rimosse i contenuti per adulti,
la protesta degli utenti fu tale da costringere a ripristinarli parzialmente.

Chi sono i principali utenti e sviluppatori di queste piattaforme?

Secondo studi recenti, gli uomini sono i principali utenti e progettisti di queste app. Con l’aumento della violenza sessuale perpetrata online, c’è il rischio che l’AI negli incontri aggravi le disuguaglianze di genere.

Esistono app di incontri AI fraudolente?

Sì, alcune piattaforme usano chatbot falsi per far pagare abbonamenti agli utenti, senza che esistano persone reali dietro ai profili.

Che impatto ha l’AI sull’educazione sessuale dei giovani?

Una recente analisi ha evidenziato che molte risorse AI trasmettono visioni conservative e non scientifiche su sesso e relazioni. Questo espone i giovani al rischio di sviluppare vergogna interiorizzata riguardo alla propria curiosità su questi temi.

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Come stanno reagendo i giovani?

I giovani sembrano guidare la resistenza contro le app di incontri. L’esperienzza  degli anni ’90
e i primi 2000 riflette il desiderio di un ritorno a modalità più autentiche di socializzazione,
incluse tecnologie analogiche e attività offline come cucina, giochi o progetti creativi.

Quali sono i vantaggi psicologici nell’uso dell’IA nella ricerca di un partner?

L’uso dell’IA può ridurre alcune delle barriere emotive che spesso accompagnano la ricerca dell’amore. Per esempio:

  • Può aiutare le persone più timide o con difficoltà relazionali ad avviare una conversazione.
  • Può diminuire la paura del rifiuto grazie a un ambiente più controllato.
  • Può offrire una selezione più mirata di possibili partner, riducendo il sovraccarico di scelta tipico delle app tradizionali.

Per alcune persone, l’interazione preliminare con un chatbot può funzionare come una sorta di “palestra emotiva”, in cui esercitarsi nella gestione delle emozioni e nella comunicazione affettiva prima di incontrare qualcuno nella realtà.

Quali rischi psicologici comporta l’affidarsi all’IA per costruire legami affettivi?

Accanto ai vantaggi, esistono anche rischi significativi. Uno dei più evidenti è la tendenza alla iperidealizzazione dei legami nati o mediati da un’intelligenza artificiale. L’utente può proiettare aspettative irrealistiche su un partner scelto dall’algoritmo o, nei casi più estremi, sviluppare un attaccamento emotivo nei confronti del chatbot stesso.

Un altro rischio è la desensibilizzazione emotiva: affidandosi a filtri e automatismi, alcune persone possono sviluppare un atteggiamento più superficiale nei confronti delle relazioni, considerando i legami come esperienze “usa e getta” o semplici prodotti di consumo emotivo.

Esistono inoltre preoccupazioni legate alla privacy: le informazioni più intime e personali vengono elaborate e archiviate dagli algoritmi, con potenziali implicazioni etiche e giuridiche.

I rischi riguardano in particolare truffe sentimentali e la vendita di dati personali. In alcuni paesi,
le persone queer potrebbero essere criminalizzate per l’uso di app di incontri AI.

L’IA può davvero sostituire l’autenticità di un legame umano?

Dal punto di vista psicologico, l’autenticità di un legame umano si basa su elementi complessi come l’empatia, la reciprocità, la vulnerabilità e la crescita condivisa nel tempo. Attualmente, nessuna forma di IA può riprodurre pienamente la ricchezza di queste dinamiche.

Gli studi nel campo della psicologia sociale e della psicologia delle relazioni suggeriscono che i legami più soddisfacenti e duraturi nascono dall’interazione reale, dall’affrontare insieme le difficoltà e dal confronto diretto con l’altro, nella sua complessità e imperfezione.

Qual è l’impatto a lungo termine dell’uso dell’IA nella sfera affettiva?

Le ricerche longitudinali su questo tema sono ancora in fase iniziale. Tuttavia, alcuni studi preliminari indicano che un uso prolungato di tecnologie basate sull’IA per la ricerca di partner può influenzare la capacità di regolare le emozioni, di gestire la frustrazione e di mantenere legami stabili nel tempo.

Si osserva anche una possibile trasformazione delle aspettative affettive: molte persone, abituate all’interazione mediata dall’algoritmo, mostrano una minore tolleranza per l’ambiguità relazionale e una crescente difficoltà a gestire la complessità emotiva di una relazione reale.

Si è inoltre detto che l’eccesso di tecnologia potrebbe contribuire alla “pandemia di solitudine”.
Anche se piccole dosi di AI possono aiutare, affidarsi completamente a questi strumenti potrebbe portare a legami inconsistenti.

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Quali strategie si possono adottare per un uso consapevole dell’IA nella ricerca di un partner?

La chiave sta nell’equilibrio tra tecnologia e umanità. Alcuni suggerimenti utili:

  • Usare le app e i servizi basati su IA come strumento, non come sostituto della realtà.
  • Prendersi il tempo di conoscere una persona anche al di fuori della piattaforma digitale.
  • Mantenere un approccio critico verso gli algoritmi, ricordando che nessun sistema può prevedere con certezza la qualità di un legame affettivo.
  • Proteggere i propri dati personali e riflettere prima di condividere informazioni sensibili.

Dr. Walter La Gatta

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Fonte principale

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Immagine creata con AI

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