Cos’è l’HPV e perché vaccinarsi

Cos’è l’HPV e perché vaccinarsi

Dr. Walter La Gatta

Il papillomavirus umano (HPV) è un virus a trasmissione sessuale molto diffuso, soprattutto tra i giovani adulti. Alcuni ceppi, come l’HPV 16 e 18, sono oncogeni, cioè collegati allo sviluppo di vari tipi di cancro: cervicale, anale, del pene, della vagina, della vulva e dell’orofaringe. Altri ceppi, detti non oncogeni, causano invece verruche genitali. Cerchiamo di saperne di più.

Chi può essere colpito dall’HPV?
Sia uomini che le donne possono contrarre il virus e sviluppare patologie correlate, anche gravi.

Il vaccino contro l’HPV è efficace?

Sì. È uno strumento molto efficace per la prevenzione, soprattutto se somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale.

Vaccinarsi contro il papillomavirus porta a una riduzione dei tassi di lesioni cervicali, di alto e basso grado, nonché a una riduzione di alcune patologie non cervicali HPV correlate, sia nelle donne sia negli uomini. Questi i dati pubblicati su Expert Review of Vaccines che ha preso in esame l’efficacia di campo e l’impatto globale della vaccinazione per Papilloma Virus Umano (HPV) con il vaccino ricombinante quadrivalente (tipi 6, 11, 16 e 18).

Cosa si può prevenire attraverso la vaccinazione?

Attraverso il vaccino HPV si può:

  • Ridurre l’incidenza dei condilomi anogenitali nelle donne, soprattutto nelle fasce d’età più giovani (fino all’88% in meno).
  • Diminuire la prevalenza dell’infezione anale negli uomini vaccinati, con variazioni in base al tipo di HPV.
  • Ridurre le lesioni anali precancerose di alto grado negli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini vaccinati.
  • Diminuire significativamente i casi di papillomatosi respiratoria ricorrente nelle donne vaccinate.

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Qual è la situazione globale rispetto alla vaccinazione contro l’HPV?

A livello globale, i tassi di vaccinazione contro l’HPV sono ancora bassi, una condizione peggiorata ulteriormente dopo la pandemia di COVID-19.

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Perché molte persone esitano a vaccinarsi?

L’esitazione è legata a numerosi fattori, tra cui diffidenza, scarsa informazione, barriere culturali o religiose. Anche in Europa, ad esempio, si registra uno scetticismo marcato nei confronti del vaccino contro l’HPV.

I modelli di comportamento sanitario riescono a spiegare l’esitazione vaccinale?

Non completamente. Sebbene questi modelli si concentrino sulle intenzioni, si è osservato che l’intenzione di vaccinarsi non sempre porta a un comportamento effettivo. È quindi necessario comprendere anche aspetti locali, culturali e contestuali.

Perché è utile la ricerca qualitativa su questi temi?

Perché permette di esplorare significati, esperienze e rappresentazioni del vaccino in contesti specifici. Aiuta a comprendere meglio le cause dell’esitazione vaccinale, andando oltre i numeri e le statistiche.

Il vaccino è offerto anche ai giovani maschi?

In molti paesi ad alto reddito sì, ma l’assunzione tra ragazzi e giovani uomini resta bassa. Ciò è dovuto, tra l’altro, alla percezione del vaccino come se fosse “per le donne”, dovuta alla sua storica associazione con il cancro cervicale.

Come si comportano le giovani donne nei confronti del vaccino?

In diversi contesti (Scozia, Spagna, Bulgaria, Serbia), le giovani donne mostrano un atteggiamento critico ma responsabile, valutano le informazioni ricevute e tendono a fidarsi del personale sanitario. Spesso, però, portano da sole il peso della prevenzione.

Dr. Walter La Gatta

Quali difficoltà incontrano i ragazzi rispetto alla vaccinazione?

I maschi mostrano una conoscenza limitata sull’HPV e sulla rilevanza del vaccino per la loro salute. La percezione che sia un vaccino “femminile” ostacola la loro adesione.

Cosa si può fare per coinvolgere di più i ragazzi?

Promuovere una vaccinazione neutra rispetto al genere, che riconosca la responsabilità condivisa nella prevenzione dei tumori legati all’HPV.

Cosa sappiamo riguardo alle minoranze sessuali?

Gli uomini che hanno rapporti con altri uomini (GBMSM) spesso non conoscono l’HPV e faticano ad accedere al vaccino, anche per via dello stigma che circonda la necessità di rivelare il proprio orientamento sessuale.

Ci sono implicazioni culturali legate alla vaccinazione?

Sì. Giovani provenienti da contesti etnicamente eterogenei possono associare il vaccino a comportamenti sessuali promiscui, e il tema può essere influenzato da tabù culturali. L’efficacia della comunicazione migliora se si coinvolgono figure fidate all’interno delle comunità.

Quali strategie sono consigliate per migliorare l’adesione al vaccino?

Serve un approccio sensibile al genere, al contesto e alla vulnerabilità. È importante progettare programmi che tengano conto della storia, della cultura e delle dinamiche sociali, anche attraverso il coinvolgimento diretto delle comunità.

Dr. Walter La Gatta

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Fonte principale
Gray Brunton, C., Pow, J., Carnegie, E., Petrova, D., Garcia Retamero, R., Whittaker, A., & Todorova, I. (2025). Commentary and methodological insights: Reaching girls/women, boys/men and vulnerable groups to maximise uptake for the Human papillomavirus vaccine. Human Vaccines & Immunotherapeutics21(1). https://doi.org/10.1080/21645515.2025.2478705

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