Disfunzione erettile: trattamento sessuologico

Disfunzione erettile: trattamento sessuologico

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La disfunzione erettile è un disturbo molto comune, che può colpire uomini di diverse fasce d’età e che influisce profondamente sulla qualità della vita e sul benessere psicologico. Sebbene le cause fisiche, come malattie cardiovascolari, diabete e disturbi ormonali, siano ben documentate, le componenti psicologiche come ansia da prestazione, stress e problemi relazionali sono altrettanto rilevanti.

Nell’articolo che segue è possibile trovare suggerimenti e informazioni per chi si accosta a un trattamento psicosessuologico della disfunzione erettile.

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Disfunzione erettile: cosa significa?

Per disfunzione erettile si intende l’incapacità del soggetto di sesso maschile di raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente a condurre un rapporto sessuale soddisfacente.

Quali sono le cause?

Le cause sono in genere dovute a fattori fisici e psicologici. Le cause organiche possono riguardare malattie come il diabete o gli effetti collaterali di farmaci. Una delle principali cause psicologiche della disfunzione erettile è l’ansia da prestazione. Dopo il primo fallimento dell’erezione, gli uomini possono cominciare a temere il rapporto, per la paura che il problema possa ripresentarsi.

La paura di non riuscire ad avere o mantenere un’erezione porta a uno stato di ipervigilanza e a un’attivazione eccessiva del sistema nervoso simpatico, il che compromette ulteriormente la funzione erettile.

Quanto contano le componenti relazionali?

Le componenti relazionali giocano un ruolo chiave. La mancanza di comunicazione con il/la partner, problemi emotivi all’interno della relazione o esperienze sessuali negative possono contribuire a innescare o perpetuare la disfunzione. Per questo motivo, il trattamento psicosessuologico non si limita all’individuo, ma spesso coinvolge anche la coppia.

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Quali terapie si usano per la disfunzione erettile?

Dal momento che la Disfunzione Erettile è spesso dovuta a numerosi fattori, l’intervento terapeutico deve cercare di interessarsi di ciascuno di essi, senza dimenticare le aspettative ed i desideri del paziente e del/della partner. Se la disfunzione erettile è causata da problemi organici, vi sono farmaci o dispositivi che possono aiutare a risolvere il problema.

Sul piano strettamente psicologico in genere si usa la

  • Terapia cognitivo-comportamentale che aiuta a identificare e modificare i pensieri negativi o disfunzionali che possono contribuire all’ansia da prestazioni e all’autosabotaggio. 
  • Terapia di coppia: Se la disfunzione erettile è legata a dinamiche relazionali, il coinvolgimento del/della partner nella terapia può essere essenziale. Questo approccio mira a migliorare la comunicazione e a ridurre la tensione nella relazione, contribuendo a una maggiore intimità emotiva e fisica.
  • Tecniche di rilassamento: Tecniche come la meditazione e il training autogeno possono aiutare a ridurre l’ansia e migliorare la consapevolezza corporea, permettendo di affrontare il momento presente senza preoccupazioni sul risultato della prestazione.
  • Informazione sessuale: E’ importante anche ricevere informazioni scientifiche sull’argomento, eliminando miti o aspettative irrealistiche che possono influenzare negativamente l’esperienza sessuale.

Ipnosi. Dr. Walter La Gatta

In cosa consiste la terapia psicosessuologica della disfunzione erettile?

La terapia psico-sessuologica per la disfunzione erettile si concentra sulla riduzione dell’ansia, eliminando i timori eccessivi dell’uomo nei confronti della sua performance nel rapporto.

In genere, prima di iniziare una terapia psicosessuale viene suggerito di fare degli accertamenti medici, se non altro per escludere che la disfunzione sia generata da fattori organici.

Il messaggio principale da consegnare al paziente con DE è che lui sta avendo un problema di erezione, ma che non per questo deve considerarsi “impotente”, o sentirsi diminuito, come persona e come uomo.

Sebbene l’erezione sia una importante variabile per definire la sessualità maschile e la virilità, è importante che il paziente e la sua partner comprendano che quella non è la sola variabile da prendere in considerazione. Si può infatti avere una vita sessuale abbastanza soddisfacente anche in assenza di una piena funzionalità erettile.

Che ruolo ha la partner in questa terapia?

Il/la partner normalmente non dovrebbe essere escluso/a dalla terapia psicosessuale: è importante prendere in considerazione la relazione di coppia ed assicurarsi che nel rapporto non manchino la spontaneità, la sensualità e la tenerezza e che non vi siano, in entrambi i partner, aspettative irrealistiche nei confronti della prestazione sessuale.

Quali sono le aspettative errate sulla disfunzione erettile?

Vi sono numerosi miti, piuttosto diffusi, collegati alla disfunzione erettile: essi vanno esplorati, discussi con il terapeuta e drasticamente ridimensionati quando possono creare problemi di tipo psicologico.

Ad esempio, non è detto che la DE dipenda sempre da una scarsa intesa sessuale o da una mancanza di interesse nei confronti del/della partner. La terapia psicosessuale indagherà molti altri fattori, fra cui quelli relazionali e quelli legati allo stile di vita della coppia.

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Cosa c’entra lo stile di vita?

La relazione sessuale è soddisfacente quando si basa su un buon clima, fatto di atmosfere complici e rilassate, senza particolari stress o sensazioni di stanchezza fisica.

Uno stile di vita sbagliato riduce il tempo da dedicare alla propria relazione e diminuisce anche le attenzioni che si riescono a prestare all’alimentazione, al riposo, alla forma fisica, alla cura della propria persona.

Ovviamente tutto questo non può che ripercuotersi nel campo della sessualità. Buoni suggerimenti sono dunque quelli di seguire una buona dieta, abbandonare alcol e sigarette, dedicarsi all’attività fisica.

Tutti i comportamenti che vanno nella direzione della salute vanno anche nella direzione della soluzione positiva della disfunzione sessuale.

Cosa viene consigliato ai partners?

Viene consigliato di coltivare un clima di tolleranza alle frustrazioni ogni volta che si presenta una defaillance: non tutti i rapporti sessuali vanno benissimo; possono esserci passi in avanti e passi indietro, alti e bassi, e tutto questo può accadere anche durante una terapia sessuale.

E’ importante dunque cercare di affrontare i problemi legati alla sessualità con un senso positivo di fiducia, dal momento che essi, come dimostra la ricerca e la pratica clinica, possono essere risolti.

E’ importante imparare a sdrammatizzare e, perché no, usare anche il senso dell’umorismo, senza mai prendersi eccessivamente sul serio.

Perché viene consigliato di evitare l’auto-osservazione?

Perché i pazienti con DE tendono a sviluppare dei meccanismi disfunzionali, come l’eccesso di auto-osservazione che porta a una mancanza di attenzione verso gli stimoli erotici, insieme ad una serie di aspettative negative, che portano il paziente a monitorare costantemente il proprio livello di erezione, anziché il piacere dato dal rapporto sessuale, aggravando così il problema.

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Come cambiare le dinamiche dei rapporti sessuali?

E’ consigliabile che la coppia dia maggiore importanza alla fase dell’accarezzamento non genitale (detto anche accarezzamento “non esigente”, cioè quello che viene fatto per semplice tenerezza e non per eccitare sessualmente il/la partner).

Coltivare la sensualità e l’erotismo dovrebbe essere il più importante obiettivo da raggiungere, prima di pensare alla prestazione sessuale.

La terapia psicosessuale è utile anche quando il problema è di origine organica?

Si. La terapia sessuale è indicata anche nei casi in cui la DE è di origine organica (per le insicurezze ed i sensi di inadeguatezza che inevitabilmente si generano nel paziente).

In ogni caso, la combinazione di trattamenti farmacologici (come l’uso di inibitori della PDE-5) con la terapia psicologica porta a risultati migliori rispetto alla sola somministrazione di farmaci. Questo evidenzia l’importanza di un approccio multidisciplinare alla gestione della DE.

Dr. Walter La Gatta

Dr. Walter La Gatta

Foto di Daniel Xavier