Ipnosi: come funziona davvero?

Ipnosi: come funziona davvero?

Ipnosi: come funziona davvero?

Dr. Walter La Gatta

Nonostante la crescente popolarità e le evidenze scientifiche a sostegno, l’ipnosi continua a suscitare curiosità nel pubblico e un certo scetticismo tra alcuni scienziati. Ma cosa sappiamo davvero su come funziona e su chi può trarne beneficio? Cerchiamo di capire meglio.

Che cos’è esattamente l’ipnosi?

L’ipnosi è una procedura psicologica che aiuta le persone a immaginare esperienze vivide che sembrano reali. Quando questo accade, si dice che la persona è in uno stato ipnotico. In questa condizione, i pensieri interni e le distrazioni tendono a diminuire, mentre aumenta la capacità di focalizzarsi sulle suggestioni ricevute.

Dr. Walter La Gatta

Cosa succede nel cervello durante l’ipnosi?

Studi di neuroimaging suggeriscono che lo stato ipnotico è associato a una riduzione dell’attività nelle aree cerebrali coinvolte nel pensiero autoreferenziale (come le fantasticherie) e a un aumento dei collegamenti tra le regioni che controllano attenzione e azione. Questo potrebbe spiegare perché una persona ipnotizzata è meno distratta da stimoli interni o esterni e più ricettiva alle suggestioni.

Come inizia una sessione di ipnoterapia?

La prima fase è spesso chiamata induzione ipnotica. Si tratta di una serie di suggestioni verbali – ad esempio: “Ora conterò da 5 a 1, e con ogni numero ti sentirai sempre più rilassato…” – che servono a facilitare l’ingresso nello stato ipnotico. Questa fase prepara il soggetto a essere più ricettivo a suggestioni successive.

Le esperienze sotto ipnosi sono volontarie o involontarie?

Una caratteristica tipica dell’ipnosi è che le risposte alle suggestioni appaiono involontarie. Se si suggerisce a una persona di alzare il braccio, ad esempio, questa può percepire che il braccio si muova da solo, anche se neurologicamente l’azione parte comunque da lei. Questo fenomeno prende il nome di effetto della suggestione classica.

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È diverso dal semplice immaginare?

Sì. Immaginare volontariamente, ad esempio, il suono di un cane che abbaia, richiede uno sforzo consapevole. Sotto ipnosi, invece, il soggetto può percepire quel suono come reale, senza sforzo cosciente e con un senso di realismo superiore.

Tutte le persone possono essere ipnotizzate?

No. La collaborazione è fondamentale. Non si può ipnotizzare chi non vuole esserlo. Serve una volontà attiva di partecipare, fiducia nel/la terapeuta, motivazione e capacità di lasciarsi andare all’esperienza. È un po’ come lasciarsi coinvolgere da un film: più si è disposti a “sospendere l’incredulità”, più l’ipnosi è efficace.

Ci sono persone più ipnotizzabili di altre?

Sì. Alcune persone rispondono in modo molto vivido alle suggestioni ipnotiche, altre meno. Le ricerche suggeriscono che le donne siano leggermente più ipnotizzabili degli uomini, e che il picco di ipnotizzabilità si verifichi tra la tarda infanzia e la prima adolescenza. Tuttavia, le differenze individuali sono più importanti del genere o dell’età.

L’ipnosi può controllare la mente?

No. L’ipnosi non impone comportamenti contro la volontà. Le suggestioni ipnotiche sembrano agire non tanto sulle funzioni esecutive (cioè la capacità di decidere e pianificare), ma sulle funzioni di automonitoraggio del cervello. In altre parole, l’ipnosi modifica la consapevolezza del soggetto su ciò che sta facendo, non il suo libero arbitrio.

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Quali problemi psicologici si possono trattare con l’ipnosi?

L’ipnoterapia può essere utile per modificare emozioni, percezioni o comportamenti problematici. Ad esempio:

  • Fobie (come parlare in pubblico o la paura degli uccelli),
  • Ansia e attacchi di panico,
  • Insonnia infantile,
  • Dolore cronico,
  • Disturbi psicosomatici.

Spesso, l’ipnosi viene usata come preparazione o sostituzione della terapia espositiva: il/la paziente viene guidato/a a immaginare situazioni temute in modo graduale, favorendo l’adattamento emotivo e comportamentale.

Si può imparare a praticare l’autoipnosi?

Sì. Molti terapeuti insegnano tecniche di autoipnosi, che consistono nell’associare uno stato di rilassamento a un gesto semplice (come chiudere una mano). Questo può essere utile per gestire l’ansia, favorire il sonno o aumentare la concentrazione.

Come funziona fisiologicamente l’ipnosi?

Le suggestioni ipnotiche sembrano attivare il sistema nervoso parasimpatico, responsabile delle funzioni di rilassamento (come la digestione e l’eccitazione sessuale), e inibire il sistema simpatico, legato alla risposta di attacco o fuga. Questo spiega perché l’ipnosi può aiutare a ridurre lo stress.

Quante sedute servono per vedere dei risultati?

Dipende dalla problematica. Per disturbi semplici, come l’insonnia nei bambini, possono bastare meno di 10 sedute. Per problematiche più complesse, come la depressione, i tempi possono essere più lunghi. L’efficacia dipende anche dal grado di ipnotizzabilità e dalla qualità della relazione terapeutica.

Clinica della Timidezza

 

L’ipnosi è sicura? E chi la può praticare?

Sì, se praticata da professionisti formati e qualificati.

Dr. Walter La Gatta

Ipnosi. Dr. Walter La Gatta

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Foto di cottonbro studio

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