Storia dell’educazione sessuale
Storia dell’educazione sessuale
Nonostante il progresso, in molte culture e paesi, parlare apertamente di sessualità è ancora tabù, e l’educazione sessuale è spesso inadeguata o inesistente. Le differenze nei valori culturali, religiosi e politici possono influenzare significativamente l’approccio e la qualità dell’educazione sessuale offerta. In questo articolo ripercorreremo la storia dell’educazione sessuale, a partire dalle società più antiche, fino ai giorni nostri.
Civiltà antiche
L’educazione sessuale ha radici che risalgono alle civiltà antiche. Nelle società greca e romana, la sessualità era parte integrante della cultura e della vita quotidiana. Testi come il “Kama Sutra” in India e “L’Ars Amatoria” di Ovidio a Roma non solo esploravano la sessualità, ma fungevano anche da manuali di comportamento sessuale.
Medio Evo
Durante il Medio Evo in Europa, la Chiesa cattolica ha avuto una forte influenza sulla percezione della sessualità. L’educazione sessuale è stata, pertanto, per lo più confinata a discussioni religiose e morali, con un’enfasi sull’astinenza e la moralità sessuale.
Rinascimento e Illuminismo
Con il Rinascimento e l’Illuminismo, si è osservato un rinnovato interesse per il corpo umano e la sessualità. Artisti come Leonardo da Vinci e Michelangelo hanno esplorato la forma umana nei loro lavori, mentre filosofi e scienziati cominciarono a studiare la sessualità da un punto di vista più scientifico.
XVIII Secolo
Nel XVIII secolo, l’educazione sessuale iniziò a separarsi dalle restrizioni religiose, grazie a pensatori come Jean-Jacques Rousseau, che enfatizzavano l’importanza dell’educazione naturale e olistica, incluso l’aspetto sessuale.
XIX Secolo
Il XIX secolo ha visto un aumento dell’urbanizzazione e dei cambiamenti sociali che hanno portato a una maggiore necessità di educazione sessuale dei giovani. Tuttavia, l’approccio verso la sessualità è rimasto spesso moralistico e repressivo. L’educazione sessuale è stata spesso insegnata attraverso una lente di moralità e igiene personale, con un’enfasi sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili (MST) e sulla promozione della castità.
Costo Terapia
Online 60 Euro
In presenza 90 Euro
ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE TERNI
XX Secolo
All’inizio del XX secolo, la psicoanalisi di Sigmund Freud portò a una maggiore comprensione della sessualità umana come parte centrale della psiche. Alfred Kinsey, con le sue rivoluzionarie ricerche sulla sessualità negli anni ’40 e ’50, documentò l’ampia varietà dei comportamenti sessuali umani, spostando il discorso pubblico verso una visione più aperta e scientifica.
Gli anni ’60 e ’70 furono un periodo di cambiamento radicale. La rivoluzione sessuale portò a una maggiore apertura e accettazione della sessualità, influenzata da movimenti per i diritti civili e femministi, i quali indussero ad una riflessione approfondita sul rapporto uomo-donna. L’introduzione della pillola contraccettiva nel 1960 diede alle donne un controllo senza precedenti sulla loro fertilità, contribuendo a una maggiore libertà sessuale.
In questo periodo, l’educazione sessuale cominciò a essere introdotta nei programmi scolastici in molte nazioni occidentali. L’approccio divenne più olistico, affrontando non solo la biologia della riproduzione ma anche le relazioni, il rispetto reciproco, e la consapevolezza di sé.
L’epidemia di AIDS degli anni ’80 e ’90 portò l’educazione sessuale al centro dell’attenzione pubblica. Le campagne di prevenzione delle MST e dell’HIV/AIDS divennero cruciali, e molti Stati implementarono programmi di educazione sessuale nelle scuole per combattere la diffusione del virus. L’educazione sessuale cominciò a includere informazioni su pratiche sessuali sicure, l’uso del preservativo e l’importanza dei test per le MST.
L’educazione sessuale tornò dunque alla ribalta, in quel periodo, con scopi di profilassi: per il bene della salute anche le persone più chiuse su questi argomenti sembravano disponibili a superare gli atteggiamenti di condanna moralistica della sessualità, per poter parlare invece di igiene sessuale e dunque anche di preservativi, omosessualità, promiscuità ecc.
XXI Secolo
Oggi le moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno reso l’accesso alle informazioni sulla sessualità più facile che mai. Tuttavia, la qualità e l’accuratezza di queste informazioni variano notevolmente, a seconda delle fonti.
Oggi, l’educazione sessuale è vista sempre più come un diritto fondamentale. Organizzazioni internazionali come l’UNESCO promuovono un’educazione sessuale completa che copra non solo la biologia e la prevenzione delle malattie, ma anche aspetti psicologici, emotivi e sociali della sessualità.
In Italia, come in molti altri Paesi del mondo, vengono pubblicati molti libri sull’argomento, sia rivolti agli interessati, bambini e adolescenti, sia rivolti agli educatori ed ai genitori, per insegnare loro come affrontare gli argomenti più spinosi dell’informazione sessuale.
Essi però non sono mai diventati dei best seller, non hanno incontrato particolare diffusione fra la popolazione e dunque è lecito pensare che ben poche persone abbiano ricevuto informazioni sulla sessualità in un libro.
Gli aspetti della sessualità che una volta si imparavano dagli amici, in famiglia (particolarmente dalla madre, con figli di entrambi i sessi) vengono sempre più spesso appresi sui media e, in particolare, su Internet (siti, app, social, ecc.)
Quanto all’educazione sessuale nelle scuole, sebbene vi siano e vi siano stati, anche in passato, sporadici tentativi di insegnare l’educazione sessuale nel contesto scolastico, ben poche persone possono affermare di aver trovato in questo ambito la principale fonte di informazione su tali argomenti.
Eppure, il luogo e il mezzo che appare più idoneo per la trasmissione corretta di questo genere di informazioni sembra essere proprio la scuola, anche se è estremamente difficile raggiungere una visione condivisa su quali argomenti insegnare ai ragazzi.
La sessualità infatti è stata intesa, per secoli, quasi unicamente come possibilità e capacità di riproduzione, e limitata a ciò. Difficile che in un programma di educazione sessuale si sia parlato, o si possa ancora oggi parlare, delle sensazioni fisiche che accompagnano alcune attività: come se esse non facessero parte di un normale sviluppo della persona e come se il sesso non fosse, come è, il nucleo centrale dell’identità della nostra personalità.
Il dibattito sul tema dell’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole è iniziato in Italia già nei primi anni del secolo scorso: se ne interessò anche il Parlamento, dove fu avanzata una proposta di legge per l’introduzione di un corso di educazione sessuale nelle scuole.
L’iniziativa non ebbe successo e da allora quasi niente è cambiato: l’educazione sessuale viene bloccata in vario modo, dai genitori, che si sentono imbarazzati ed incerti, dagli educatori, che si sentono chiamati ad un compito cui non sono preparati, dagli atteggiamenti opposti ed estremi di chi vuole dire tutto e chi non vuole dire quasi niente, da chi vuole reprimere e chi vuole liberalizzare, da chi vuole spiegare ricorrendo alla biologia e alla psicologia e chi vuole farlo ricorrendo alla filosofia e alla religione, da chi vuole delegare tutto agli ‘esperti’, e chi vuole lasciare la responsabilità alla famiglia, ecc.
In molti Paesi, incluso il nostro, vi sono influenti lobbies, politiche e religiose, che ritengono l’educazione sessuale nelle scuole un elemento di “corruzione” dei giovani.
Dr. Walter La Gatta
Immagine