Social Network e Contesto Lavorativo

Social Network e Contesto Lavorativo

Ipnosi. Dr. Walter La Gatta

L’avvento delle tecnologie digitali ha trasformato profondamente il mondo del lavoro: oggi i social network svolgono un ruolo sempre più rilevante, anche in questo ambito.

Infatti, se in origine le piattaforme social erano nate come strumenti per la socializzazione, oggi sono diventate fondamentali anche in ambito professionale, dal momento che offrono nuove e diverse opportunità per il networking, il reclutamento, il marketing e la gestione della reputazione.

Tuttavia, l’uso dei social network nel contesto lavorativo solleva anche questioni critiche, legate alla privacy, al benessere psicologico, alla perdita di produttività e ai confini tra vita privata e professionale.

Cerchiamo allora di focalizzarci su come il social networking stia oggi ridefinendo il mondo lavoro e le implicazioni che tutto questo comporta.

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Quando sono nati i social media?

Il primo social network considerato rilevante nel panorama moderno è stato Six Degrees, lanciato nel 1997. Esso permetteva agli utenti di creare profili, liste di amici e di inviare messaggi. All’epoca, solo l’1,7% della popolazione utilizzava Internet. Oggi  SixDegrees.com esiste ancora, ma è praticamente abbandonato.

E’ con l’avvento di MySpace nel 2003 e Facebook nel 2004 che i social media sono esplosi in termini di popolarità. Facebook, in particolare, è diventato il sito principale di riferimento, trasformando il concetto di “rete sociale” in una piattaforma globale per la comunicazione e il networking. Attualmente, Facebook rimane uno dei principali social media con oltre 2,8 miliardi di utenti attivi mensilmente, seguito da piattaforme come Instagram, YouTube e TikTok.

Perché i Social Media hanno rivoluzionato il modo di comunicare nel mondo del lavoro?

Perché da semplici piattaforme di condivisione di contenuti, i social media si sono evoluti in strumenti fondamentali per il networking professionale, il marketing e la produttività aziendale.

Quale è stata l’evoluzione del social networking nel contesto lavorativo?

Negli ultimi due decenni, il confine tra lavoro e socializzazione si è progressivamente sfumato, grazie all’avvento di piattaforme come LinkedIn, Twitter, Facebook e, più recentemente, Instagram e TikTok.

LinkedIn, in particolare, si è affermata come la piattaforma di riferimento per i professionisti, permettendo di creare collegamenti, trovare nuove opportunità lavorative e migliorare la propria visibilità.

L’uso dei social media è oggi considerato uno strumento indispensabile per il networking professionale?

Si, dal momento che permette agli individui di creare e mantenere relazioni lavorative che altrimenti sarebbero difficili da coltivare.

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Le aziende hanno usato i social anche per fare marketing?

Si. I social network hanno consentito alle aziende di promuovere la propria immagine pubblica e di condividere la cultura aziendale con dipendenti, clienti e potenziali collaboratori. Attraverso la condivisione di contenuti positivi e l’interazione con il pubblico, le imprese hanno potuto rafforzare il loro “employer branding”, migliorando l’attrattiva nei confronti dei migliori talenti.

Le aziende usano i social per assumere?

Si, sempre più spesso. Le aziende stanno sfruttando i social network per ampliare la propria rete di talenti: il reclutamento attraverso i social media non solo ha ridotto i tempi di assunzione, ma ha anche aumentato la capacità delle aziende di trovare candidati con competenze specifiche, grazie alla maggiore visibilità e all’uso di algoritmi che selezionano i profili più rilevanti.

Le aziende hanno anche avuto delle perdite per l’uso eccessivo dei social da parte dei dipendenti?

Si, l’uso improprio di questi strumenti può aver portato i dipendenti a distrazioni, perdita di produttività e interferenze nelle relazioni lavorative. Le distrazioni causate dai social compromettono infatti la concentrazione e riducono l’efficienza. Si stima che in media i dipendenti passino circa 35-50 minuti al giorno sui social media per motivi non legati al lavoro, causando una perdita significativa in termini di produttività.

I lavoratori che trascorrono molte ore sui social stanno sempre perdendo tempo? 

No, non bisogna generalizzare. Oggi, infatti, le relazioni personali e professionali si mescolano facilmente sui social media ed è per questo che per un numero crescente di persone rimanere attivi sui social non è una perdita di tempo, ma fa parte del proprio lavoro.

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Cosa possono fare le aziende per evitare i problemi causati dalla perdita di produttività?

Molti  datori di lavoro scelgono di bloccare i social, o di attivare dei firewall per impedirne l’uso, ma tutto questo è inutile se non si creano delle regole sul corretto uso del cellulare nell’ambiente di lavoro.

La ricerca mostra che i lavoratori i cui datori di lavoro hanno stabilito delle regole sull’uso dei social sul posto di lavoro trascorrono meno tempo lavorativo sui social per motivi strettamente personali.

Dr. Walter La Gatta

 

Quante ore si trascorrono sui social oggi?

L’uso dei social media è diventato una parte integrante della vita quotidiana. Le statistiche riportano che solo negli Stati Uniti le persone trascorrono in media due ore e tre minuti al giorno sui social media. La maggior parte del tempo viene trascorso su Facebook, con stime che vanno da 38 minuti a oltre un’ora al giorno.

Quante volte si va a controllare il proprio profilo sui social?

In termini di accesso ai social media, i dati mostrano che gli utenti controllano i loro profili social in media 10-20 volte al giorno. Questa frequenza può essere ancora più alta per chi utilizza i social media a scopo professionale o per chi lavora in settori strettamente collegati alla comunicazione digitale, come il marketing . Secondo Pew Research, il 74% degli utenti adulti di Facebook negli Stati Uniti accede almeno una volta al giorno.

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Quando offrire e accettare l’amicizia sui social media nel contesto lavorativo?

Le relazioni lavorative sono sempre più intrecciate con le interazioni sui social network, ma è importante mantenere un equilibrio appropriato.

Accettare o offrire amicizia su piattaforme social può variare a seconda del contesto. LinkedIn, ad esempio, è generalmente considerata accettabile per collegamenti professionali, mentre Facebook e Instagram, più orientati alla sfera personale, richiedono una maggiore riflessione. Prima di inviare una richiesta o di accettarla, è sempre importante valutare il grado di familiarità e la natura della relazione professionale.

Offrire o accettare amicizia sui social media subito dopo aver iniziato un rapporto di lavoro può sembrare prematuro. È preferibile attendere che la relazione professionale si consolidi, in modo da stabilire un confine chiaro tra il personale e il lavorativo.

Occorre anche tenere presente che non tutti i colleghi o superiori desiderano essere contattati sui social media. In tal caso, accettare un rifiuto senza insistenza è fondamentale per mantenere una buona relazione di lavoro.

Quali vantaggi hanno portato i social network per i lavoratori e i professionisti?

I social network hanno offerto ai lavoratori numerosi vantaggi, tra cui:

  • Costruire una forte identità digitale, condividendo il proprio lavoro, le proprie competenze e conoscenze, e interagendo con colleghi e leader del settore. La creazione di un “personal brand” ha permesso di portare a nuove opportunità di lavoro, a collaborazioni e all’acquisizione di una maggiore autorità nel proprio campo.
  • La partecipazione a gruppi di discussione professionali, webinar, e la condivisione di contenuti formativi hanno consentito ai lavoratori di aggiornare costantemente le proprie competenze.
  • E’ stato possibile entrare in contatto con colleghi e aziende di tutto il mondo. Questo ampliamento della rete di contatti può aver favorito l’internazionalizzazione della propria carriera e la possibilità di lavorare in contesti interculturali.

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Quali sono i rischi della frequentazione dei social network rispetto al contesto lavorativo?

Nonostante le opportunità, l’uso dei social network nel contesto lavorativo ha presentato anche delle criticità:

  • Indebolimento della separazione tra vita privata e professionale. I social network hanno reso difficile mantenere una netta distinzione tra questi due ambiti, esponendo gli individui a un maggiore scrutinio da parte di datori di lavoro e colleghi.
  • L’uso costante dei social network può aver contribuito a un sovraccarico cognitivo e a un aumento dello stress lavorativo. Il “Fear of Missing Out” (FOMO), ovvero la paura di perdere opportunità o informazioni importanti, può aver indotto i lavoratori a monitorare costantemente le piattaforme social, compromettendo la concentrazione e la produttività.
  • La presenza di informazioni personali e post pubblici sui profili social può aver esposto i lavoratori a giudizi discriminatori da parte dei datori di lavoro. Oggi infatti le decisioni di assunzione possano essere influenzate da elementi personali estrapolati dai social media, come le preferenze politiche, religiose o lo stile di vita.

Dr. Walter La Gatta

Quali sono le regole per un buon uso dei social nel contesto lavorativo?

Per sfruttare i vantaggi dei social media senza comprometterne la produttività e le relazioni professionali, è importante seguire alcune regole pratiche:

1. Separare il personale dal professionale: è utile mantenere account separati per uso personale e lavorativo, specialmente su piattaforme come Facebook e Instagram. LinkedIn, per esempio, è considerato il social network più appropriato per interazioni di natura professionale.

2. Utilizzo consapevole: limitare il tempo trascorso sui social media durante l’orario di lavoro può ridurre le distrazioni: i dipendenti dovrebbero cercare di autoregolarsi in tal senso e le aziende dovrebbero stabilire regole per l’uso dei social media durante l’orario di lavoro.

3. Comunicazione trasparente: quando si utilizza una piattaforma per comunicazioni aziendali o di networking, è importante adottare un tono professionale e rispettoso. Eventuali commenti o post dovrebbero sempre essere considerati come potenzialmente visibili a colleghi o superiori.

4. Rispetto della privacy: condividere informazioni private o dettagli sensibili dell’azienda su piattaforme social può avere conseguenze legali. È essenziale essere consapevoli delle normative aziendali relative all’uso dei social network e alla condivisione di contenuti.

L’uso dei social media può influire sulla propria carriera professionale, nel bene e nel male?

Si. Una cosa importante da ricordare sempre, parlando di social media, è che essi non sono mai veramente privati e dunque ogni cosa che è pubblicata sui social può riflettersi, nel bene e nel male, sulla propria carriera professionale.

Inserire contenuti positivi per il proprio lavoro o riflessioni approfondite sul proprio settore, insieme ad alcuni divertenti post personali, può migliorare la propria reputazione o la propria carriera, ma altre cose vanno sicuramente evitate.

Ad esempio: è una buona idea commentare o pubblicare una propria foto sui social?

Probabilmente la risposta più indicata è no. Le persone che non riescono a separare vita personale e la vita professionale dovrebbero creare due account distinti.

Quali social è meglio usare come strumenti di lavoro?

E’ bene sapere che esistono vari tipi di social e che alcuni sono meglio di altri per essere utilizzati come strumenti di lavoro. Su Twitter, Facebook e LinkedIn funzionano, in genere, contenuti assai diversi. Ciascuno, quindi, dovrebbe scegliere il social che è più vicino ai valori e ai contenuti che intende divulgare.

E’ un bene o un male mostrarsi molto attivi nei social?

Per alcuni essere troppo attivi sui social significa che non si sta facendo altro, come ad esempio lavorare; per chi ha fatto dei social il proprio lavoro significa essere stakanovisti del web.

I social possono influire sulla reputazione delle persone?

Si. La ricerca mostra che i lavoratori hanno maggiori probabilità di scoprire informazioni sui social media che peggiorano la loro opinione su una persona che conoscono, piuttosto che migliorarla.

E’ bene esprimere liberamente le proprie opinioni sui Social?

No. Tutti hanno diritto alle proprie opinioni, ma occorre pensare molto prima di pubblicare o commentare un post in modo eccessivamente acceso: la cosa potrebbe avere spiacevoli e inattese conseguenze.

Dr. Walter La Gatta

Congresso Centro Italiano di Sessuologia

Fonte principale

The Do’s And Don’ts Of Social Media Etiquette At Work, Forbes

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